W i tossici. Dolci e gentili, mai uno mi ha fatto del male.

W i tossici. Dolci e gentili, mai uno mi ha fatto del male.
W quelle bimbe. Piccole e spensierate, che possano vivere naufragi di estasi ed essere sorde alle lagne delle mamme e ai consigli dei padri, che volino via prima di conoscere il mondo e la violenza delle guardie, la rabbia dei vecchi, il silenzio dei saggi, la sete dei piccoli.

Piccola mia, ti ho vista passare, ti ho osservata sempre, non ti ho mai sentita fare un discorso colto, i tuoi quaranta chili sulla sedia del bar, l'espressione serena, la pace di buddha, mentre le tue coetanee passeggiavano in cerca di ragazzi e i tuoi soci più grandi già litigavano per venti euro.
Ti ho vista andare via senza lasciare ragazzi in coma, senza lasciare domande irrisolte. I tuoi amici zombie ora dicono che non ci hai saputo fare, ma loro invecchiano e tu sei la mia eroina.

Oggi qua e là litigo con un prete, un poliziotto, qualcuno nell'autobus. Non vinco mai, ingoio veleno e penso troppo. Penso alla violenza del mondo e al tuo infinito bene. Penso a tua madre che piange, a quando diceva "meglio un figlio morto che drogato!" e mi chiedo cosa dice ora. Penso a tutti questi sceriffetti che ci intralciano la strada e ricordo come tu li attraversavi senza neanche vederli.