Respiro e scrivo

Vi domanderete perché mai uno scrittore americano viva a Roma. Prima di tutto perché mi piace i romani che ci frega niente se sei vivo o morto: sono neutrali, come i gatti. Roma è la città delle illusioni, non a caso qui c’è la Chiesa, il Governo, il Cinema, tutte cose che producono illusione, come fa tu come fa io. Sempre più il mondo si avvicina alla fine perché troppo popolato con le macchine, veleni e quale posto migliore di questa città, morta tante volte e tante volte rinata, quale posto più tranquillo per aspettare la fine da inquinamento, sovrappopolazione. E’ il posto ideale per vedere se il mondo finisce o no .
[dal film "Roma", Federico Fellini 1972]




Dai, su, schiacciare play, leggere, cantare, commuoversi!





Mi manchi tu, la fantasia
/ il cinema, l’estate indiana / mi servi tu, un brivido / il ghiaccio nel, campari soda.
Fumo un’altra sigaretta
/ perché è facile buttarsi via / respiro e scrivo / tutto quello che mi manca / è un’assurda specie di preghiera / che sembra quasi amore...
Piangi Roma, muori amore
/ splendi sole, da far male / ho già fatto le valigie / ma rimango ad aspettare.
Ridi Roma, ridi amore
/ dice il telegiornale / che la fine si avvicina / io m’invento un gran finale.
Mi manchi tu, la libertà
/ tanti LP, Battisti e Mina / mi servi tu, la malattia / che spazza via, la razza umana.
Chiudo con le sigarette
/ un ragazzo in strada scappa via / e metto in lista / tutto quello che mi manca / e mi sembra quasi una preghiera / oppure folle amore.
Piangi Roma, muori amore
/ tutto il bene che so dare / come il sasso e la fontana / si consuma, si consuma.
Ridi Roma, godi amore / nonostante il temporale / metto i panni ad asciugare / piangi Roma, ti fa bene...
Piangi Roma Baustelle