CPT

Centro di Pittura Temporaneo
Un pittore albanese racconta la sua vicenda: sta nel suo chiosco, dal quale vede il mondo e lo descrive. Talvolta anche ne modifica le regole, dipingendo un diploma falso o un certificato di morte. [...] Il pittore possiede un talento che ha educato con disciplina; ha un amore e una tecnica. Eppure le circostanze lo costringono a mantenersi falsificando il reale, invece che imitandolo seguendo i grandi maestri. Qualche volta dipinge per sé, ma non è questo che gli dà da vivere. D'altra parte egli è anche consapevole del fatto che la sua idea di arte, quella in cui crede e che rimpiange, non è più un assoluto e addirittura è stata messa in questione da un secolo: oggi può essere arte un oggetto trovato, un gesto o una boutade.

[Tratto dal testo Su Adrian Paci: l'errare di Angela Vettese, leggi tutto...]