Aernout Mik

Ieri sono stato a Trento in occasione dell'intervento di Gianni Motti (grande come sempre), così ho avuto modo di visitare la Galleria Civica di Trento, che ospitava quello che fino ad ora era per me lo sconosciuto Aernout Mik. Cercate di vedere qualcosa di lui... Io non faccio che ripensare a quelle immagini... Il mio indice d'invidia è a palla! Troppo bravo!

Qui sotto il testo a proposito preso dal sito della Galleria Civica di Trento: www.workartonline.net
baci



Aernout Mik
dal 17 novembre 2006 al 25 febbraio 2007

a cura di Fabio Cavallucci





Aernout Mik, Scapegoat, still da video

Per la prima volta in un�istituzione pubblica italiana una personale dell�artista Aernout Mik, uno dei pi� importanti e complessi artisti olandesi contemporanei. I suoi lavori troveranno spazio, dal 17 novembre 2006 al 25 febbraio 2007, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, con un progetto video ed una nuova produzione, Scapegoat, realizzata dalla Galleria Civica di Trento in collaborazione con il Bak di Utrecht. Il lavoro, che si avvale di nuove e sofisticate tecnologie, analizza l�esperienza della guerra, nell�estremit� ed allo stesso tempo nella normalit� delle sue situazioni. Assieme a quest�opera, verr� esposta anche la grande installazione Vacuum Room (2005), una serie di sei video che riportano una finta seduta politica, disturbata dall� irruzione di un gruppo di manifestanti.
Aernout Mik (Groningen, Olanda, 1962) utilizza fotografie, video, performance, installazioni, per creare opere in cui le immagini invadono le strutture, si articolano e si allargano in ampie proiezioni, occupando intere pareti e sviluppandosi spesso all�interno delle sale attraverso vere e proprie estensioni architettoniche, aspetti integranti dei lavori stessi.
Oggetto dei suoi video sono una serie variegata di disastri, semi apocalittici e surreali, come crolli strutturali di edifici (Softer Catwalk in Collapsing room, 1999), scontri fisici fra finti terroristi e guardie (Glutinosity, 2001), devastazioni di ambienti (Pulverous, 2003) o incidenti automobilistici dall�esito catastrofico (Refraction, 2004). Protagonisti ne sono spesso dei personaggi, posti in luoghi e situazioni apparentemente abituali, ma in realt� artificiali e intriganti. L�analisi di Mik si rivolge all� incapacit� dell�uomo di far fronte, d�istinto, alle situazioni di emergenza, e infatti, ad uno sguardo pi� attento, da immagini inizialmente rassicuranti o quotidiane, cominciano ad emergere dettagli inquietanti, comportamenti inaspettati. La telecamera dell�artista passa per� incurante attraverso questi elementi, in un tentativo di neutralizzarli e riportarci alla realt�, in un continuo andirivieni fra realismo e finzione. Nelle sue installazioni tempo e spazio vengono alterati, proprio come la percezione di ci� cui si sta assistendo, senza inizio n� fine, in un continuo rimando a tempi e significati diversi.
Oscure e scioccanti, ma al contempo ironiche, le sue istallazioni pongono quindi gli spettatori di fronte ad una situazione di difficile valutazione, senza fornire spiegazioni n� appigli alla comprensione, stimolata invece attraverso la ripetizione di rituali, che con la loro instancabile riproposizione, rendono i fatti cui si assiste, se non proprio normali, almeno plausibili.
Nato a Groningen, in Olanda nel 1962, Aernout Mik vive ad Amsterdam. A partire dal 1987 il suo lavoro � stato esposto in mostre personali in spazi pubblici internazionali, tra cui l�ICA di Londra (2000), il Van Abbenmuseum ad Eindhoven (2000), il Museum of Contemporary Art di Chicago (2005). Mik ha rappresentato per due volte l�Olanda alla Biennale di Venezia (1997 e 2001) e ha partecipato alle Biennali di Berlino (2001), San Paolo (2004) e Istanbul (2003) e alla Triennale di Yokohama (2001). Nel 2002 Aernout Mik ha vinto il prestigioso Heineken Prize olandese.
In occasione della mostra verr� realizzato un catalogo, con testi di Fabio Cavallucci e Ann Demeester, ed immagini dell�intero percorso artistico di Mik, edito da Hopefulmonster.

La personale di Aernout Mik � inserita nel progetto performativo Il teatro della vita, organizzato con la collaborazione di sei diversi curatori di fama internazionale, che porter� una serie di azioni nei luoghi della quotidianit�.

Main sponsor della Galleria Civica di Trento � il Grand Hotel Trento, della catena Boscolo Hotel.